Lo scorso 29 agosto, la Federazione ha inviato a tutte le componenti della pesca professionale e ricreativa e alla Direzione Generale della Pesca del Ministero delle politiche agricole e forestali, una comunicazione relativa ad una campagna di informazione (inserzione a pagamento!!!) sottoscritta da ben 13 sigle di associazioni ambientaliste nazionali e locali, pubblicata su un inserto dell'edizione di Bologna del Corriere della Sera 24 agosto.
E' un "urlo" di allarme sul sovrasfruttamento della risorsa mare (e fin qui potremmo essere anche d'accordo), ma soprattutto e purtroppo, è una campagna di sensibilizzazione e di educazione radicale sul fatto che il pesce pescato o allevato, (che a loro dire ha anche un'anima e una coscienza!) va incontro a atroci sofferenze. Per sottolineare questi concetti si arriva ad accusare chi pesca di attuare una sistematica guerra di sterminio e, poi, si indica una soluzione estrema per risolvere il problema alla radice: Non bisogna mangiare i pesci! Mai, in assoluto!

Lo stile e l'impostazione dello spot pro-pesci è, inoltre, incentrato sul pietistico senso di colpa, con i soliti discorsi sulla brutalità delle reti che soffocano, degli ami che trafiggono i poveri pesci, ecc…
Riteniamo questa campagna davvero vergognosa e insensata, poiché non sufficientemente suffragata da dati tecnici e scientifici, ma basata sulle emozioni stile cartone animato (Bambi docet… per la caccia!).
Abbiamo chiesto a tutto il movimento pescatorio italiano di protestare con forza, di valutare la presa di provvedimenti nei confronti di questa iniziativa. Insomma, di non passarci sopra per l'ennesima volta. Sono cose che danno fastidio e che danneggiano tutti noi, sia professionali che ricreativi, ma principalmente sono cose in grave contrapposizione con le campagne promosse dal Ministero della Salute per un incremento del consumo di pesce. Riesce veramente difficile pensare di conciliare il fatto che gran parte delle associazioni firmatarie della pagina a pagamento ricevano fior di contributi dal Ministeri che poi attaccano così insensatamente.
La distorsione gratuita della realtà danneggia, e di molto, l'immagine di quella pesca sostenibile di cui tutti ci siamo fatti interpreti e per la quale abbiamo lavorato anche a costo di tanti sacrifici e divieti.
Ringraziamo anche le associazioni di pesca ricreativa a noi vicine (nel caso, l'Alleanza Pescatori Ricreativi del Presidente Sammicheli), per aver diffuso, e commentato, velocemente la notizia sui propri siti internet.
Siamo in attesa di riscontri dalla pesca professionale e dalle Aziende del settore sugli eventuali passi da intraprendere a breve. Vi terremo informati.